Le pensioni vigenti al 1° gennaio 2019 sono 17.827.676, di cui 13.867.818 di natura previdenziale (vecchiaia, invalidità e superstiti) e le restanti 3.959.858 di natura assistenziale (invalidità civili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali). Nel 2018 la spesa complessiva per le pensioni è stata di 204,3 miliardi di euro, di cui 183 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali. È quanto emerge dall’Osservatorio sulle pensioni erogate dall’INPS che analizza i dati del 2018.
Circa la metà delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati, di cui quella di maggior rilievo (95,6%) è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD), che gestisce il 47,5% del complesso delle pensioni erogate e il 60,7% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi elargiscono il 27,7% delle pensioni, per un importo in pagamento del 24,2%, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,2% delle prestazioni con un importo in pagamento del 10,4% del totale.
Le nuove pensioni liquidate nel 2018 sono state 1.135.294, delle quali la metà di natura assistenziale. Gli importi stanziati per queste pensioni ammontano a 11,3 miliardi di euro, circa il 5,5% della spesa complessiva al 1° gennaio 2019.
Categorie di pensione
Le prestazioni di tipo previdenziale, generate dal versamento dei contributi durante l’attività lavorativa, sono costituite per il 66,8% da pensioni di vecchiaia, per il 6,6% da pensioni di invalidità e per il 26,6% da pensioni ai superstiti.
Le prestazioni di tipo assistenziale, erogate per sostenere una situazione di invalidità collegata o meno al reddito basso, sono invece costituite per il 20,7% da pensioni e assegni sociali e per il restante 79,3% da pensioni erogate agli invalidi civili. Tra queste ultime, la prestazione di maggior rilievo (46%) è l’indennità di accompagnamento.
Per quanto riguarda le prestazioni previdenziali liquidate nel 2018, il 54,2% è composto da pensioni di vecchiaia, il 10% di invalidità e il 35,8% ai superstiti. Nell’ambito delle pensioni di tipo assistenziale erogate nel 2018, invece, la quasi totalità (96,2%) è composta dalle prestazioni di invalidità civile, mentre il resto da assegni sociali.
La distribuzione territoriale delle pensioni
Al 1° gennaio 2019, il 48% delle pensioni viene percepito da pensionati residenti al Nord, il 19,2% al Centro, mentre il 30,6% al Sud e nelle isole. Il restante 2,2% (392.076 prestazioni) viene erogato ai residenti all’estero.
Passando alla distribuzione territoriale degli importi erogati, dall’Osservatorio emerge che il 55,2% delle somme stanziate a inizio anno sono destinate all’Italia settentrionale, il 24,5% all’Italia meridionale e alle isole, il 19,7% all’Italia centrale e lo 0,6% ai residenti all’estero. L’importo medio mensile della pensione di vecchiaia è di 1.196,98 euro e presenta il valore più elevato al Nord con 1.283,52 euro. Gli uomini percepiscono pensioni mediamente più elevate rispetto alle donne, arrivando a essere quasi il doppio (+90,5%) nel Nord Italia per la categoria vecchiaia.
Età media dei pensionati e distribuzione per importi
L’età media dei pensionati è di 74 anni (71,4 anni per gli uomini e 76 anni per le donne). Il 61,3% delle pensioni, infine, ha un importo inferiore a 750 euro. Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 74,5%, costituisce solo una misura indicativa della povertà, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi. A tal fine si evidenzia che, delle 10.929.466 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 43,9% beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, come integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile.